Questa è un’azione collettiva
Chiediamo al Consiglio federale e al Parlamento di adottare le necessarie misure normative affinché gli attori finanziari svizzeri orientino i loro flussi di denaro verso attività rispettose del clima.
Gli attori della piazza finanziaria svizzera alimentano la crisi climatica investendo su scala mondiale in attività economiche dannose per il clima. Essi sono corresponsabili di emissioni di gas serra di gran lunga superiori a quelle che la Svizzera emette al suo interno. Ciò nonostante, le autorità che potrebbero imporre loro dei limiti vincolanti non si assumono ancora appieno la propria responsabilità.
Per questo motivo, Greenpeace Svizzera ha presentato al Parlamento una denuncia contro le autorità di vigilanza della piazza finanziaria.
Trovate altre informazioni e approfondimenti sulla campagna e sulle nostre rivendicazioni nell’opuscolo «I nostri soldi et i cambiamenti climatici» e nel catalogo delle misure tedesco o francese.
In particolare chiediamo che:
- venga vietato il finanziamento della produzione di combustibili particolarmente dannosi per il clima, come carbone e petrolio o gas estratti tramite fracking o da sabbie bituminose;
- gli attori finanziari siano tenuti a dichiarare in modo trasparente ai loro clienti, agli assicurati e all’opinione pubblica l’impatto climatico dei loro investimenti, dei loro prodotti e delle loro transazioni;
- gli attori finanziari vengano obbligati a convertire tempestivamente i loro modelli commerciali in modo che siano compatibili con lo scenario di un cambiamento climatico di al massimo 1,5 gradi Celsius.
Gli attori statali e quelli legittimati pubblicamente devono inoltre assumere una funzione esemplare, ritirando i capitali da investimenti dannosi per il clima e trasferendoli ad attività economiche rispettose del clima. Questo riguarda soprattutto la Banca Nazionale Svizzera e gli investimenti delle casse pensioni, delle assicurazioni sociali o di aziende parastatali.