Sembra quasi, care lettrici e cari lettori, che tra non molto dovremo schierarci nuovamente contro l’energia nucleare. Non è infatti un segreto che il consigliere federale Rösti e il suo dipartimento dell’energia fantastichino su nuove centrali nel nostro Paese, nonostante la decisione di abbandonare questa forma di produzione elettrica sia del 2017, quindi davvero recente, e il ritorno al nucleare sia infatti il modo più sbagliato di reagire alla crisi climatica globale. Reintrodurre il nucleare in Svizzera non ridurrebbe le emissioni di CO2 abbastanza in fretta né renderebbe la produzione di elettricità indipendente dall’estero.

Ma la lobby atomica – ovviamente – vede le cose diversamente: ci racconta fiabe futuristiche che parlano di nuove tecnologie e nucleare pulito (pag. 16), pur non avendo ancora presentato una soluzione infallibile per la gestione delle scorie (pag. 27). Deve essere chiaro che il futuro non ha bisogno del nucleare. Lo dimostrano da un lato l’esempio della Germania, che nel 2023 ha dismesso le ultime centrali (pag. 10), e dall’altro il fatto che un sistema energetico svizzero basato al 100 per cento sulle rinnovabili non è né un’utopia né un sogno, ma un’alternativa sicura (pag. 28).

E quindi: nucleare? No, grazie! Ancora, sempre e per sempre!

Danielle Müller, direzione editoriale