In tutto il mondo, miliardari, oligarchi e grandi imprese stanno attualmente utilizzando la loro ricchezza per sopprimere opinioni discordanti, vanificare i progressi sociali ed ecologici risultanti da decenni d’impegno e manipolare le regole del gioco a loro favore.

Durante i primi 100 giorni del suo secondo mandato, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha smantellato e indebolito attivamente la protezione dell’ambiente perseguitando coloro che si battono per la protezione della natura e del clima. Con attacchi implacabili alle istituzioni democratiche e alla protezione della popolazione antepone sistematicamente i profitti e il potere per sé e i suoi amici miliardari alle esigenze delle persone, del pianeta e del nostro futuro.

Il governo Trump non solo ha abbandonato l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e autorizzato le trivellazioni petrolifere nelle aree naturali dell’Alaska . Ha anche aperto ecosistemi marini incontaminati e protetti nel Pacifico alla pesca industriale e intende avviare lo sfruttamento minerario dei fondali marini in acque statunitensi e internazionali . E mentre Trump ha esentato a inizio aprile dai dazi universali i prodotti petroliferi e gassosi ha sospeso gli investimenti in energie pulite privilegiando invece carbone, olio e gas attenuando le norme ed eliminando gli ostacoli per l’industria dei combustibili fossili. [1]

I maggiori alleati di Trump sono una manciata di miliardari e le grandi compagnie del settore dei combustibili fossili , che scientemente distruggono il nostro pianeta, inquinano le acque e danneggiano le comunità in tutto il mondo. Questi potenti gruppi industriali e i loro capitani d’industria bramosi di potere non si fermano davanti a nulla per mantenere in vita il loro impero di petrolio e gas – utilizzando perfino il sistema giuridico come arma per annientare gli oppositori e per mettere a tacere gli ambientalisti.

Un’arma importante impiegata dall’oligarchia contro coloro che si impegnano per un futuro verde e giusto sono le cause SLAPP , intentate contro Greenpeace negli USA e contro Greenpeace International dal gigante del settore oleodotti Energy Transfer – un’impresa diretta dal miliardario sostenitore di Trump Kelcy Warren. Con una sentenza sconfortante un tribunale americano ha condannato Greenpeace International e Greenpeace USA al pagamento di oltre 660 milioni di dollari a Energy Transfer.

In realtà, per i miliardari e le grandi compagnie petrolifere non si tratta tanto dei soldi. Vogliono semplicemente mettere a tacere una verità per loro assai scomoda: i loro modelli imprenditoriali sono la causa principale del cambiamento del clima e della distruzione dell’ambiente.

Siamo realisti: i primi 100 giorni del secondo mandato di Donald Trump sono un attacco diretto ai nostri diritti e alle nostre libertà, al movimento per il clima e a proteste pacifiche. Ma ci difenderemo. Siamo parte di un movimento con milioni di sostenitrici e sostenitori e alleati che in tutte le parti del mondo si impegnano contro i responsabili dell’inquinamento. Né un’impresa energetica fossile né qualunque altro potente gruppo industriale riuscirà a metterci a tacere.

[1] Troverete un elenco di altre misure dannose per l’ambiente decise da Trump durante i suoi primi 100 giorni di mandato: https://www.actonclimate.com/trumptracker/